3 mar 2013

Recensione: DmC Devil may Cry


Salve gente sono Demonslayer il nuovo acquisto dello staff di Kogeki. E' la mia prima esperienza su un blog, cercherò quindi di esprimere al meglio le mie opinioni nelle recensioni e di condividere con voi la mia passione per i videogames, gli anime e i manga.



Diamo inizio alle danze con il titolo che ha dato origine al mio nickname: Devil May Cry.
Cominciamo col dire che DmC non è un seguito vero e proprio ma un reboot della saga; vedremo riproposti i personaggi conosciuti nei precedenti titoli della serie ma sotto una nuova veste, a partire dallo stesso Dante che ha subito un ringiovanimento mantenendo il suo fare da sbruffone seppur declinato in salsa stronzetto dei giorni nostri, lo vedremo crescere e diventare più maturo nel carattere e nelle sue abilità in compagnia del fratello Vergil e della collaboratrice Kat e al cospetto di un nemico possente come Mundus, anche se è opportuno dire che lo sviluppo della trama e dei personaggi è un po' sbrigativo(la trama è più che altro un pretesto per mandare Dante allo sbaraglio contro orde di demoni). 
Dando un contesto all'avventura: Dante non è più un mezzo demone come ricordavamo ma un nephilim ovvero un ibrido nato dalla storia tra un demone (Sparda) ed un angelo( Eva), separato dalla sua famiglia in giovane età per mano di Mundus e perdendo quasi ogni ricordo di essa  Dante cresce nella sregolatezza al punto di essere considerato un criminale.
Passando all'universo del gioco; ci troviamo in un mondo sotto il totale controllo dei demoni comandati da Mundus e i sui sgherri tramite il debito,la disinformazione e una sorta di dipendenza mentale da una bevanda: la virility e l'umanità stessa è all' oscuro di tutto questo, inoltre il mondo stesso diventerà nemico di Dante mutando in una realtà alternativa: il "Limbo" nel quale vedremo trasfigurato lo scenario che cercherà di ostacolarci in ogni modo aprendo voragini immense o cercando di stritolarci coi muri!. Ovviamente mentre saremo nel Limbo verremo attaccati da orde di demoni di una varietà impressionante. Passando ad analizzare il gameplay ci troviamo di fronte ad un hack and slash condito da elementi platform.
Il combat system è fra i più raffinati e vari mai provati negli ultimi anni, avremo a disposizione come sempre la  Rebellion e le pistole Ebony and Ivory inoltre all'arsenale si aggiungeranno 2 armi demoniache: Arbiter un'enorme ascia lenta nei fendenti ma dal danno eccezionale ed Erix un paio di guantoni demoniaci  che permetteranno di caricare ogni singolo colpo; 2 armi angeliche: Osiris una falce angelica perfetta per i combattimenti in mischia ed Aquila dei chakram che permettono di avvicinare a se i nemici, abbiamo anche altre 2 armi da fuoco: Revenant ovvero il classico fucile a canne mozze visto negli altri titoli della serie e Kablooey una pistola spara-dardi che esplodono a comando. Tutte queste armi potranno essere utilizzate on the fly premendo semplicemente il grilletto sinistro per le armi angeliche e quello destro per le armi demoniache ed utilizzando in d-pad per cambiare le armi equipaggiate inoltre e importante dire che potrete fondere le combo di ciascuna arma per dare vita ad un'elegante danza di morte senza fine. 
La distinzione fra le armi inoltre mi spinge a parlare nuovamente dei nemici, infatti alcuni di essi potranno essere affrontati solo con armi angeliche o demoniache e saranno facilmente distinguibili dal colore( anche se attivando il Devil Trigger) potrete attacarli con qualunque arma, ma bisogna dire che interrompono spesso il flusso dell'azione e alle difficoltà più alte diventa un po' frustrante cambiare le armi forzatamente per affrontare questi nemici.
Passando alla componente platform: varie e piuttosto divertenti costituiscono un ottimo diversivo ai continui combattimenti ad esse è legata anche una meccanica del gioco ovvero l'aggiunta dei " rampini": uno demoniaco che permette di attirare a se le piattaforme e uno angelico che al contrario trascina Dante verso le stesse, non dimentichiamo poi che questi possono essere utilizzati anche in combattimento permettendo di non  perdere mai il contatto con gli avversari.
Riguardo al lato tecnico della produzione: il gioco gira fluidamente sull'oramai onnipresente Unreal Engine 3 a 30 fps su console e 60fps su PC(versione consigliata, muniti di pad possibilmente), la componente artistica la definirei il picco della produzione scenari quasi onirici e level design sublime, ottimi i modelli di personaggi principali e non, musiche godibili e sempre adatte alla situazione.
Per quanto riguarda il fattore longevità ci attestiamo sulle 10 ore circa per l'avventura principale ma come tutti i Devil May Cry la rigiocabilità è immensa grazie alle varie difficoltà del gioco che permettono di rigiocare il titolo con tutte le abilità precedentemente sbloccate e cambiano persino i pattern d'attacco dei nemici oltre alla resistenza degli stessi e questo vale anche per le Boss Fight che possono sembrare un gioco da ragazzi a basse difficoltà ma diventano davvero snervanti alle difficoltà maggiori. Insomma un titolo che gli amanti dei giochi d'azione apprezzeranno sicuramente, consigliato a tutti gli altri.

VOTO: 9
lati positivi
-gameplay fluido e divertente
-longevità eccezionale per il genere
-direzione artistica ispirata
lati negativi
-scarso sviluppo di trama e personaggi
-possibile frustrazione data da specifici nemici ad alte difficoltà



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