5 mag 2013

Recensione: Ponyo sulla scogliera





Diretto dal regista premio Oscar, Hayao Miyazaki, Ponyo sulla scogliera si unisce a quei capolavori d'animazione prodotti dallo studio Ghibli. Il film esce il 19 luglio 2008 in Giappone e viene presentato alla 65esima Mostra del cinema di Venezia, e mandato nelle sale italiane il 20 marzo  2009.
Hayao si ispira molto alla fiaba "La sirenetta" di Andersen che come ammette egli stesso, la lesse a 9 anni. La trama del film narra di  una pesciolina dal volto umano di nome Brunilde, che dopo essere sfuggita alla custodia del padre, nelle profondità marine, si lascia trasportare da una medusa verso la superficie. Vedendo per la prima volta il cielo, ella entra in contatto col mondo umano. Esso è molto diverso da quello di Brunilde, dove è pieno di vita e le acque sono più pure.
Fin da subito infatti abbiamo una piccola denuncia verso l'inquinamento dei mari. Ella rimane impigliata in una rete raccogli rifiuti di una nave, e tentando di sfuggire al pericolo rimane intrappolata dentro un barattolo di vetro.
La pesciolina però riesce a raggiunge la riva, ed è qui che incontra Sosuke, ragazzino di 5 anni, che la libera e la chiamerà Ponyo. In seguito tra di essi si instaurerà un profondo rapporto di amicizia, che partirà con la promessa del bambino di proteggere Ponyo. Ponyo subito dopo viene catturata dal padre Fujimoto, umano che rinunciò alla propria natura per diventare stregone. Ella entra in contrasto col padre in quanto è decisa a diventare una bambina per stare con Sosuke. La protagonista riesce a liberarsi, grazie all'aiuto delle sue sorelle minori, e rovesciando accidentalmente l'elisir magico di Fujimoto, diventerà bambina. L'equilibrio del mare così viene a mancare, creando grandi Tsunami e riportando la terra al periodo Cambriano.  L'unico modo per far tornare tutto come prima è far perdere i poteri a Ponyo facendola trasformare in un essere umano. La trasformazione può avvenire solo se Sosuke  supererà la prova di Gran Mammare, madre di Ponyo, ed imparerà ad apprezzare la pesciolina in tutte le sue forme. 

Sia Sosuke che Ponyo sono bambini di 5 anni, età molto importante per Hayao che la definisce il passaggio dall'intuizione al linguaggio. Intuizioni che nei bambini sanno essere più profonde che negli adulti.  La storia non si sarebbe retta in piedi, se Sosuke non avesse avuto una famiglia alle spalle. Hayao ha voluto raccontare nel film anche le vicende di Risa, madre di Sosuke. Risa è una madre tutto fare, pensa come risolvere i  problemi al momento senza mai disperarsi. Riceve Ponyo a braccia aperte, e sostiene e infonde coraggio in Sosuke.
Altri concetti importanti in Ponyo sulla scogliera sono quelli di fine del mondo e calamità naturale. Fujimoto è l'emblema dell'uomo moderno, con le sue ansie sul mondo che sta finendo. I bambini invece non hanno le ansie degli adulti che credono che tutto sta per finire, e vivono secondo i loro sentimenti, rimanendo l'unica speranza di salvezza. 
Miyazaki dedica questo film ai bambini di 5 anni, ma nonostante ciò il film è adatto a tutti, ma verrà più compreso e capito in fondo dai bambini di quell'età che dagli adulti. 


Passando al lato tecnico la produzione è stato un record per lo studio Ghibli in quanto vennero utilizzati 170.000 disegni  a matita. Lo stesso Miyazaki contribuì ai disegni, concentrandosi molto sulle onde del mare, fondamentali per il film. I colori pastello sono un vero piacere per gli occhi, e le animazioni sono le migliori di sempre. La colonna sonora è molto curata e si sposa perfettamente con le atmosfere del film.
Ponyo a mio parere, narra di un'amicizia "grande come il mare" e pura, che si può riscontrare solo nei bambini. Sosuke non si fa troppe domande sulla natura di Ponyo e la accetta così com'è. E la pesciolina a sua volta accetta Sosuke anche se è diverso da lei, ed è disposta ad abbandonare la sua natura attuale per stare con lui. Vedendo il film in molti  possono pensare che Sosuke vada in contro ad un destino avverso, ma lui procede a prescindere da se funzionerà o meno la sua storia. I due protagonisti incontrano molte prove durante il film.
Quando Ponyo sputa in faccia a Sosuke il suo getto d'acqua, se il bambino avesse provato disgusto e si fosse ritirato non sarebbe mai nato il loro rapporto. Sosuke non vede lo sputo come un affronto e riesce a resistere alla provocazione. Quando Ponyo si trasforma in bambina allo stesso modo Sosuke non batte ciglio e si limite a dire: "fantastico".
Ponyo è un film che consiglio, e spero che riesca a parlare col bambino di 5 anni che c'è in voi, facendovi rievocare i bei momenti dell'infanzia.  

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