Recensione: Guilty Crown

Ecco i miei pareri personali su Gulty Crown, anime uscito nel 2011 ma che ho visto solo recentemente. La storia è ambientata nel Giappone del 2039, logorato da un'epidemia causata dal virus Apocalypse. La diffusione di questo ebbe inizio il 24 dicembre del 2029, fatidica data che venne ricordata come “Lost Cristmas”: La GHQ un'organizzazione internazionale incaricata di fermare l'epidemia, prende il possesso del governo giapponese. Essa impone la legge marziale a scapito dei cittadini che spesso vengono eliminati a colpi di arma da fuoco se considerati infetti.

La trama ha inizio quando Ouma Shu ragazzo liceale e introverso incontra Yuzuriha Inori famosa cantate del web, segnando così il proprio destino. Essa è un membro degli Unthertaker associazione terroristica, con a capo Gai, che ha intenzione di cacciare la GHQ dal Giappone. Inori è in fuga da quest'ultima incriminata di aver rubato il Genoma Void.
Shu corre a salvare Inori, rapita dalla GHQ, e nello scontro si rompe la boccetta contenente il Genoma Void conferendo al ragazzo il “Potere del Re”. Questo potere permette di estrarre dalle persone i Void, oggetti spesso offensivi che cambiano forma in base all'ego degli individui. Shu, anche se alle prime armi, riesce ad estrarre il Void da Inori sconfiggendo i nemici. Egli dopo questo avvenimento entra in contatto con Gai capo degli Unthertaker e si troverà coinvolto in un complotto più grande di lui che lo porrà al centro per la salvezza dell'umanità.

Dopo questa breve introduzione all'anime ora passo ai miei parerei personali su questa serie. In Guilty Crown senza dubbio colpisce la realizzazione tecnica. Le animazione e i disegni sono realizzati bene ed hanno un buon impatto visivo ed emotivo. La musica più di queste 2 è la vera protagonista capace di potenziare le scene e mai fuori posto. Di contro a tutto ciò c'è una trama non sempre chiara con un'evoluzione dei personaggi repentina che può variare anche in giro di pochi minuti. L'idea di base del “Potere del re” è buona ma poteva funzionare se sviluppata meglio, magari evitando di spiegare un fenomeno magico con la genetica. Esperimento poco riuscito da questo punto di vista, ma allo stesso tempo godibile sul piano dell'azione. Sarà bello vedere Shu che utilizza diverse forme di Void prese da persone diverse per sconfiggere nemici e superare ostacoli. La trama è capace di spiazzare lo spettatore, e di lasciarlo molto spesso col dubbio su cosa stia avvenendo. Il tutto verrà spiegato nel secondo arco narrativo, ma allo stesso tempo c'è qualcosa che non funziona. Forse la pretesa di raccontare qualcosa che sfocia nel metafisico e anche nel religioso è stato rischioso. Cosa che potrebbe funzionare avendo una base narrativa solida che avrebbe evitato di lasciare qualche dubbio alla fine e questioni irrisolte. Da un lato questa piega inaspettata a me non è dispiaciuta. Il concetto di evoluzione del genere umano e di apocalisse sono capaci di attrarre, sopratutto se in mezzo ci sono elementi cristiani come quello di Adamo ed Eva. La trama infatti ricorda vagamente Neo Genesis Evangelion di Hideaki Anno, e si possono anche notare delle citazioni. Oltre al concetto di mecha che qui è da contorno, i “Lost Cristmas” ricordano gli impact di Evangelion e quasi hanno lo stesso scopo. Inori non può che ricordarmi Rei Anayami, entrambe contenitori che col tempo inizieranno a capire e sentire i sentimenti umani. Gai ricorda Gendo Ikari che sotto il suo obbiettivo principale si cela quello di riunirsi all'amata. Oltre a questi concetti possiamo notare elementi iconografici e inquadratura simili a quelle di Evangelion. Ma nonostante ciò Gulty Crown mantiene una propria personalità, ma non lo posso considerare una buona alternativa all'opera di Anno.

Guilty Crown

Neo Genesis Evangelion

Neo Genesis Evangelion

Guilty Crown

In conclusione Guilty Crown è un prodotto che nonostante i buchi nella trama è capace di intrattenere già solo con elementi visivi. Quanto è bella Mana che a passi di danza classica scatena sulla terra l'apocalisse?! Un anime che consiglio di vedere con poche pretese solo per il gusto di farsi intrattenere.