24 feb 2013

Speciale: Rat-man


Cosa ci fa un fumetto italiano firmato Leo Ortolani in un blog in cui se si parla di fumetti ci si riferisce unicamente ai manga? Semplice, visto che quella testa malata di Ortolani fa una parodia geniale sul fumetto giapponese!! Che cosa succederebbe a mescolare insieme il fumetto orientale con quello occidentale? Leo Ortolani ce ne da un assaggio inventando un assurdo incontro tra il protagonista e Rumiko Yotta, personaggio principale di Yellow, shoujo manga poco convincente e destinato a essere cestinato.

La storia si sviluppa in 3 volumi. Rat-man insieme con il suo staff, composto dai vari personaggi della serie, tra cui l'immancabile Cinzia, transessuale platinato da sempre innamorata del nostro eroe decelebrato, è riunita per farsi venire in mente qualche buona idea per l'uscita dell'ultimo volume, senza esiti positivi.
Contemporaneante la serie Yellow agli esordi, fatica ad entrare nel vivo della storia e Rumiko si rivolge a Rat-man per avere il suo aiuto. Il nostro eroe, da sempre debole al fascino femminile, si lascia abbindolare dagli occhioni grandi e dalle lunghe gambe di Rumiko e decide di farla entrare nel suo fumetto, dando un drastico cambiamente a tutta la serie. Rat-man, seppur esortato da Cinzia, pazza di gelosia, e dagli altri, continua a credere alle dolci parole di Rumiko, che entra così a far parte della serie con il nome di Rat-girl! Al suo esordio nella serie tutti i lettori di Rat-man rimangono affascinati da questo nuovo personaggio.... e dalla sua tetta sinistra!! Si perchè, durante la sua prima apparizione, mostra un seno, sorprendendo tutti! Da quì in poi tutti vogliono Rat-girl (per ovvie ragioni ehehe), e la serie di Rat-man viene rimpiazzata. A questo punto Cinzia, Rat-man e Tamara (altro personaggio, altro transessuale, migliore amica di Cinzia) vengono spediti a riempire i posti vuoti nel manga Yellow. Per Cinzia è l'occasione ideale per avere una storia romantica con il suo amato Rat-man, che però preferisce 'intrufolarsi' in un altro genere manga, impersonando il Capitano Rattock, austero personaggio con una benda sull'occhio, che solca i cieli con la sua nave spaziale (chissà a chi si ispira!!).

L'ntera saga è condita da una squisita satira che ti sorprende vignetta dopo vignetta, costringendoti spesso a interrompere la lettura per cercare di frenare le risate!! La genialità di Leo Ortolani sta nel riuscire a fare ridere anche quando meno te l'aspetti sfruttando al massimo i potenziali dei personaggi da lui creati.
La saga si conlcude con il tutto che ritorna alla normalità, perchè: -Ogni fumetto viene creato per uno scopo preciso.-, e i personaggi non possono fare altro che interpretare il ruolo che gli è stato affidato. Rimane un pò di amaro con le ultime pagine, in cui vediamo Cinzia che, consapevole del suo eterno ruolo da amante non corrisposta si consola pensando che in un modo o nell'altro resterà sempre affianco a Rat-man perchè questo è il suo scopo di 'personaggio di carta'. :')
[Enrica Rosse]

Recensione: Metal Gear Rising: Revengeance


Vorrei riprendere il vecchio stile di recensioni che mi ero promesso di fare nel vecchio blog DnlWorldGame: meno chiacchiere, meno tecnicismi ma più pareri personali.
Oggi vi vorrei parlare di Metal Gear Rising: Revengeance, spin-off della saga di Hideo Kojima.
Il gioco a differenza dei Metal Gear precedenti non è uno Stealth ma un Action "Ibrido". Dico Ibrido in quanto all'interno vi sono meccaniche Stealth. Infatti potremo utilizzare nelle missioni sia scatole di cartone o barili per poterci nascondere ed evitare i nemici. Quindi starà a noi decidere se passare inosservati o sfoderare la katana di Raiden e far partire i macelli. Ovviamente essendo un Action la maggior parte degli scontri saranno forzati e per passare da una zona all'altra del livello dovremo massacrare tutti i nemici a schermo. 
Parlando del gameplay, Metal Gear Rising si differenzia dalla massa degli Action per non avere la schivata ma la parata e per la modalità Blade.
La parata non tanto facile da gestire, e si sente molto spesso il bisogno di una schivata vecchio stile.
La modalità Blade vera e propria meccanica portante di questo titolo consiste nel rallentare il tempo e tagliuzzare a piacimento nemici e oggetti vari spendendo punti energia. 
Dopo ogni combattimento verremo valutati e in base a ciò guadagneremo dei punti. Questi punti saranno spendibili per acquistare potenziamenti, abilità, armature ed armi speciali. 
Le Boss Fight sono le vere e proprie protagoniste del titolo, ben realizzate con picchi di difficoltà se non si è ancora in grado di gestire la parata. 
Il design dei personaggi in generale è di alta fattura e molto dettagliato a differenza degli scenari poco curati.
La trama è narrata bene tramite filmati di intermezzo con una regia di alto livello. Ottimo lavoro per la colonna sonora capace di emozionare con picchi di epicità in punti strategici del gioco. 
Come longevità è al di sotto della media, circa 6-7 ore di gioco per finirlo. Ma ha un alto tasso di rigiocabilità. Potremo infatti ricominciare il gioco con tutte le armi, potenziamenti e oggetti della partita precedente e tentare di potenziare Raiden al massimo continuando ad accumulare punti.
Metal Gear Rising: Revengeance è un Action di ottimo livello prodotto dalla Platinum Games, che nonostante i suoi difetti sa tenere incollato il giocatore allo schermo fino all'ultimo. Lo definirei come un esperienza di gioco breve ma intensa. Gli amanti del genere lo apprezzeranno.
Voto: 8
Lati Positivi                                                                                       
-Buona realizzazione tecnica in generale                                            
-I filmati di intermezzo godono di una buona regia                            
-Colonna sonora emozionante
-Boss Fight ben realizzate

Lati Negativi
-Poco Longevo
-Si sente la mancanza della schivata




22 feb 2013

Recensione: Lucky Star

Fenomeno 'Lucky Star'


Tutti conoscono Lucky Star, o hanno almeno una volta sentito o persino ballato la sigla in qualche evento di genere.



Ma quanti hanno in realtà seguito la serie animata? Quanti hanno visto fino in fondo tutte e 24 le puntate una per una con tenacia e determinazione? Beh con un certo senso di soddisfazione posso dire di essere una delle poche ad essermi sparata tutto Lucky Star!
Ma cos'è fondamentalmente Lucky Star?? Un anime? Uno slice of life? La consacrazione alla demenza?
NO! Lucky Star è l'inutilità fatta anime! Ma non è assolutamente una critica! Il flusso di demenza che scorre copioso dalle scene di questo anime ti sommerge in uno stato di stupidità infinita. Ma non è una demenza che fa ridere, fatta di battute o freddure, no! La demenza è incentrata su una serie lunghissima di sketch in cui un gruppo di studentesse del liceo non fa assolutamente niente di particolare, ma cose normalissime tipo fare i compiti, stare insieme, mangiare fuori, guardare la tv. La cosa pazzesca è che ti senti uno scemo a vedere una roba del genere, però continui a farlo, e tutto questo ti fa entrare in una dimensione anormale e senza senso. E' una cosa strana da spiegare ma è così!


Ovviamente Lucky Star non ha una trama, è basato sulle quotidiane attività di questo gruppo di studentesse tutte deliziosamente stereotipate. La protagonista Konata, è una otaku malata allo stadio terminale, e la sua vita si basa unicamente su quello, poi ci sono Kagami e Tsukasa, due sorelle gemelle una l'opposta dell'altra, la prima responsabile e giudiziosa, l'altra pigra e sbadata; e infine la prosperosa moe Miyuki che si dilunga spesso in monologhi in cui chiarisce a random i bizzarri dubbi delle sue amiche. Alla fine di ogni puntata c'è il Lucky Channel un programma condotto da Akira (idol che finge di essere carina e coccolosa) e Shiraishi (ragazzo timido che si prodiga spesso in inutili inchini e scuse), programma che dovrebbe approfondire le puntate della serie ma che in realtà finisce sempre per essere il teatro dei litigi fra i due.

Una particolarità di questo anime è che viene mostrato un aspetto che nessun altro anime o manga per ragazze mostra, ovvero la rappresentazione di personaggi femminili che si interessano alla 'sessualità'. La protagonista Konata ad esempio non perde occasione per notare le dimensioni del seno di Miyuki e di come sia oggetto delle attenzione dei ragazzi, inoltre gioca a videogiochi per adulti e utilizza i criteri di tali giochi anche nella vita reale. C'è un altro personaggio, una loro amica, fissata con lo yuri che fantastica spesso su relazioni pseudo-platoniche tra le sue compagnette per poi farne delle fanzine.
Sicuramente Lucky Star è un anime che non è paragonabile ad altri altri titoli; un suggerimento se volete 'inoltrarvi nella via senza ritorno' di Lucky Star, è di non vedere tante puntate tutte insieme, si rischiano problemi neuronali.
[Enrica Rosse]

14 feb 2013

Recensione: NI no Kuni


ni no kuni

















La Trama

Il protagonista principale della trama è Oliver, un bambino, che a causa di un incidente perde la madre. Egli preso dalla disperazione per la recente perdita, lascia cadere casualmente delle lacrime su un vecchio pupazzo donatogli dalla madre stessa. Il giocattolo per magia prende vita. Egli afferma di essere Lucciconio, una fata, trasformata in quello stato da Shadar, genio oscuro, ed esiliata nel mondo di Oliver. Il buffo essere apprende che il bambino, dal cuore puro, è il prescelto per la salvezza del suo mondo, unico ad essere in grado di sconfiggere Shadar. La fata invita così Oliver nel suo mondo, ma in un primo momento egli non accetta. Lucciconio però riesce a convince il bambino ad andare con lui, promettendogli di riuscire a portar in vita la madre. Caratteristiche del mondo di Ni no Kuni sono le anime affini: la stessa persona coesiste anche in forma diversa nell'altro mondo e viceversa; gli avvenimenti che accadono all'una  avvengono all'altra. Nel momento in cui la madre di Oliver morì, all'alter ego  accadde qualcosa. Lucciconio scopre che la madre del bambino, nell'altro mondo era una saggia, catturata da Shadar ed imprigionata. Quindi l'obbiettivo primario sarà sconfiggere Shadar e liberare la saggia per far tornare in vita la madre. Da qui ha inizio il viaggio di Oliver nel nuovo mondo dove affronterà innumerevole avventure insieme ai suoi compagni di viaggio e famigli.


ni no kuni















Mondo di Gioco

Le ambientazioni fantasy sono varie e originali. Si spazia da infinite distese verdi a deserti, mari, isole e ghiacciai. La visuale durante l'esplorazione è dall'alto, quasi a ricordare gli rpg vecchio stampo di scorse generazioni. Entrati in città, foreste, o grotte la visuale sarà invece in terza persona ravvicinata. Dopo aver visitato la prima regione sarà possibile utilizzare una nave per solcare i mari e più in là con la trama sarà disponibile un drago da cavalcare. 


ni no kuni














Incantesimi

Dai primi minuti di gioco vi saranno forniti una bacchetta e l'abbecedabra. Quest'ultimo è una sorta di enciclopedia per maghi dove oltre agli incantesimi troverete anche informazioni su famigli, armi, armature, prelibatezze e racconti vari. Gli incantesimi sono molto vari e possono essere utilizzati in più modi. Ci sono quelli che vengono usati prettamente per il combattimento, altri sia in combattimento che non, e altri ancora solo per risolvere enigmi nei vari luoghi.

Prendicuore e Donacuore

Questi due incantesimi serviranno più di altri per superare alcune missioni del gioco. Shadar sottrae frammenti di cuore alla gente come la gentilezza, il coraggio, la disciplina ecc...Il compito di Oliver sarà di ridare a queste persone i frammenti smarriti. Con Prendicuore prenderemo in prestito un frammento da chi ne ha in più e con Donacuore lo doneremo a chi ne ha bisogno.


ni no kuni














Famigli

I famigli sono delle creature che potremo lanciare durante il combattimento. Esse potranno a loro volta attaccare o difendersi. Si distinguono per il tipo e debolezze. Saliranno di livello a fine scontro e sarà possibile farle evolvere grazie ad apposite pietre. I famigli una volta evoluti ricominceranno dal lv 1, ma le loro statistiche aumenteranno notevolmente. Essi potranno essere equipaggiati con armature, armi, sigilli ed aumentare le proprie statistiche grazie alle prelibatezze. 

Catturare i Famigli

Sconfitto un famiglio in combattimento se su di esso ci saranno dei cuori, allora sarà possibile catturarlo. Qui entra in scena Esther, unica del team capace di catturare i famigli. Basterà attivare la mossa predisposta per la cattura entro un tempo limite per fare vostro il famiglio. Sarà possibile depositare e ritirare i famigli nell'apposita tana dei famigli.

ni no kuni















Combattimento

Entrati in contatto con un famiglio nella mappa inizierà il duello. Oliver scenderà in campo con i suoi alleati. Dall'inizio sceglieremo se utilizzare Oliver, uno degli alleati o un famiglio a nostra disposizione o prima cambiare le tattiche di gioco. Sia che venga scelto un mago o un famiglio da lanciare sul campo di gioco la tecnica di combattimento il linee generali è la medesima: selezionare un attacco da lanciare e successivamente il bersaglio, se bersagliati dal nemico dovremo selezionare la mossa difendi per attutire il danno. Se si è scelto un mago anzi che un famiglio saranno disponibili gli oggetti dello zaino da poter usare in combattimento.Ogni mossa che lanceremo avrà una durata durante il quale l'effetto si risolve, e un tempo di ricarica per poter essere riattivata. L'attacco base non consumerà PM, gli attacchi speciali ne consumeranno in base alla potenza. 

Città e Missioni Secondarie

Nelle città potrete trovare i negozi per acquistare prelibatezze e equipaggiamenti. Inoltre potrete accettare missioni secondarie dai vari passanti e taglie da Occasioni al Volo. Ogni qual volta porterete a termine una missione secondaria saranno aggiunti dei timbri in un'apposita scheda. Accumulati un tot di timbri avrete in cambio dei punti, spendibili per sbloccare i riconoscimenti dell'eroe. 

Grafica e Sonoro

La grafica stile cartoon si adatta perfettamente al titolo. Avremo filmati di intermezzo col motore grafico del gioco, sia animazioni dello Studio Ghibli . La colonna è di alto livello composta da Joe Hisaishi che ha lavorato per il già citato studio di animazione. 

Conclusione

Ni no Kuni è un gioco che tutti i possessori di PS3 dovrebbero avere. Un mix perfetto tra gameplay e narrazione. Animazione e Musiche di alto livello. Buona longevità. Un Titolo con propria personalità che sa distinguersi dalla massa.
Un capolavoro firmato Level 5!

Voto:9.5

Lati positivi
-Longevo
-Storia ben narrata
-Gameplay profondo
-Ottima colonna sonora

Lati negativi
-IA artificiale dei combattimenti poco affidabile e personalizzabile



10 feb 2013

Recensione: 5 cm per second

Un fiume di lacrime con '5 cm per second'!

5 cm per second


Nel titolo dell'articolo ho usato il modo di dire 'un fiume di lacrime', ma in realtà guardandolo l'altra sera non ho versato nemmeno una lacrimuccia, ma avrei veramente voluto piangere, se non altro per sfogare tutta la tristezza che questo film mi ha gettato addosso!!
5 cm per second è un film diviso in 3 episodi, in ognuna delle quali viene raccontato rispettivamente l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta dei protagonisti.
Takaki Tono e Akari Shinohara sono due ragazzini che sono abituati ai trasferimenti, per via del lavoro dei genitori, così quando si trovano nella stessa classe fanno subito amicizia diventando amici per la pelle. Stanno sempre insieme e per questo motivo spesso sono presi in giro dai compagni, ma a loro non interessa perchè è come se tutto il mondo fosse racchiuso nel tempo che loro trascorrono insieme a parlare e a giocare. Akari però deve trasferirsi nuovamente e i due si separano a malincuore.
5 cm per second

Continuano però a sentirsi tramite lettere che si scrivono regolarmente. Ma quando Takaki si deve ritrasferire i due decidono di incontrarsi. Takaki affronta così un viaggio estenuante, per raggiungere Akari ed esprimere liberamente quello che prova per lei e che non è mai riuscito a confessarle, prima che la lontanaza tra loro aumenti ancora. Dopo un viaggio lunghissimo a causa dei continui ritardi del treno, a tarda notte i due si rincontrano e passano tutta la notte insieme. Gli basta rivedersi per dimenticare l'anno in cui sono stati lontani, come se questo non fosse mai trascorso. I due si scambiano il loro primo bacio sotto un cielo coperto di stelle suggellando così il loro amore reciproco. La mattina seguente Takaki riparte con il primo treno, promettendo ad Akari che si sarebbero sempre tenuti in contatto in un modo o nell'altro.
Qui finisce il primo episodio, con un Takaki che dopo questo bacio si sente 'più grande' e soprattutto con un obiettivo ben preciso, quello di trascorrere la sua vita con Akari. Nel secondo episodio cambia voce narrante, Kanae Sumita compagna di classe di Takaki si strugge perchè non riesce a confessargli il suo amore. I due sono al terzo anno delle superiori e Takaki è cresciuto molto, ma non ha dimenticato Akari, anzi si vede spesso intento a inviare sms con il cellulare, e il suo sguardo è sempre perso nel vuoto intento a scorgere qualcosa di lontanissimo. Kanae si innamora di Takaki proprio per questo suo modo di fare così sfuggente e sognante, però allo stesso tempo non riesce a capire i suoi pensieri e le sue preoccupazioni. Decide allora di rinunciare a questo amore impossibile, seppur conservandolo per sempre nel cuore.

 Già in questo secondo episodio si scopre che in realtà Takaki e Akari non si sentono da tempo, gli sms che lui scriveva li salvava soltanto senza inviarli. Il loro amore è svanito nel tempo un pò alla volta come un fatto naturale, lasciando, soprattutto in Takaki, una forte malinconia. Nel terzo episodio si mostra infatti come l'infanzia e i vecchi ricordi di Takaki continuino a 'perseguitarlo' anche in età adulta. Conduce una vita con poche distrazioni e tutta dedita al lavoro, e non riesce ad avere un relazione stabile. A differenza sua, Akari si sta per sposare, e per lei Takaki non è altro che un dolce ricordo e niente più. Il film finisce con la scena in cui i due si incrociano per strada, quando Takaki la riconosce si volta ma un treno passa e gli blocca la visuale, e dopo il suo passaggio lei se ne è già andata. Takaki continua per la sua strada con un sorriso amaro che prefigura l'addio definitivo tra i due.

Questo film parla di come la distanza, sia temporale che spaziale, possa non solo essere la causa della fine di un rapporto ma anche di come possa sigillare una sofferenza nell'animo dilatandola giorno dopo giorno. Takaki, seppur siano passati molti anni, rimane indissolubilmente legato a quello che ha provato da bambino, e anche per Akari è lo stesso, anche se in modo totalmente diverso, ed è solo così che i due possono ancora rimanere 'legati'.
[Enrica Rosse]

9 feb 2013

Recensione: Partner

partner



Questa è la prima volta che provo a recensire un manga, e per iniziare non potevo che scegliere il mio 
primo manga (*.*), a cui sono particolarmente legata, per ovvie ragioni! Tutto è iniziato proprio a causa sua, a causa di Partner di Miho Obana (la stessa Miho Obana di Rossana! dai pensaci un pò tu uuuhooohuuhohuho..) miniserie formata da 3 fantastici volumi, edito in italia dalla Dynit.

I protagonisti della storia sono due coppia di gemelli che frequentano la stessa scuola, Nae e Moe Osawa e Takeshi e Ken Soeda. Tra i quattro nasce subito una forte amicizia e tra Moe e Ken inizia anche una relazione sentimentale; anche Takeshi tenta di conquistare il cuore di Nae ma senza troppi risultati. La vita per loro sembra scorrere serenamente a parte qualche screzio tipico tra gli adolescenti, fino a quando Moe Osawa rimane vittima di un incidente stradale e muore. Alla tragedia della sua perdita si aggiunge anche la misteriosa sparizione del suo cadavere. A distanza di alcuni mesi i fratelli Soeda e Nae incontrano, apparentemente per caso, proprio Moe, intenta a fare la spesa in un supermarket. Seguendola giungono in uno stabilimento in cui vengono trattenuti da uomini armati, e vengono così a conoscenza dell'esistenza di un geniale professore che porta avanti esperimenti clandestini sui cadaveri per riportarli in vita, e Moe è il suo ultimo successo. Il nome del 'progetto' è LSP (Living Stuffed People), e a credere in tale progetto e alle capacità del professore sono tutti i dipendenti dello stabilimento che lo supportano e lavorano per lui. I ragazzi vengono tenuti prigionieri perchè 'sanno troppo', e nel loro soggiorno obbligato scopriranno verità sconvolgenti sul progetto LSP e sul professore; spunta fuori inoltre, un virus chiamato Mold Virus che pare possa essere venduto come arma batteriologica.
In questa situazione disperata i tre ragazzi hanno solo un desiderio, quello di poter scappare, ma impareranno a loro spese che non sarà affatto semplice!!

In questo manga l'autrice ci sorprende con un genere diverso da tutti i suoi lavori precedenti ma utilizzando lo stesso affascinante tratto di sempre! Infatti il disegno è delicato e di altissimo livello. Mi hanno colpito molto le campiture utilizzate che riescono a dare risalto alle scene clou. I caratteri dei personaggi poi sono molto realistici e complessi, ben realizzati e analizzati in tutte le loro parti, le reazioni non sono mai stereotipate o eccessive. Tutta la storia è intensa, anche se breve, e riesce a travolgere il lettore lungo tutti gli avvenimenti, svelando poco per volta i nodi principali della trama.

Partner è uno di quei fumetti che quando inizi a leggere ti dimentichi che in realtà stai solo leggendo, perchè ti immergi completamente nella storia, e una volta finito, quando chiudi l'ultimo volume non puoi più scrollarti di dosso la tensione che hai provato leggendolo!
[Enrica Rosse]

6 feb 2013

Recensione: Perfect Blue



Perfect Blue è il primo lungometraggio animato del maestro Satoshi Kon, a mio parere sua migliore opera affianco alla serie animata Paranoia Agent. 
Perfect Blue è un trhiller psicologico, unico nel suo genere, che racconta le esperienze di Mima Kirigoe, idol di un gruppo di discreto successo, le CHAM, che per esigenze di carriera, e spinta dalle pressioni dei suoi agenti, diventa un'attrice di soap, lasciando così la sua vera passione ossia il canto.
Questo drastico cambiamento la trascina in un mondo diverso da quello 'familiare' a cui è abituata, trovandosi così a dover indossare una maschera che non è solo quella dell'attrice, ma anche quella del personaggio che deve interpretare. Lo shock emotivo causatole da una forte scena in cui il suo personaggio della soap subisce una violenza di gruppo fa nascere in lei una crisi d'identità che la porta a perdere completamente la bussola e a confondere la realtà con la finzione. A tutto ciò si aggiungono un losco individuo che la perseguita come uno stolker perchè deluso dalla sua uscita dalle CHAM, e una serie di omicidi inspiegabili che si collegano alla nostra protagonista, e che lei nel suo stato confusionale crede di essere la responsabile.

Tutto il film si sviluppa come un'angosciante successione di scene in cui riuscire a scindere la verità dalla finzione è assolutamente impossibile, l'opera riesce a infondere nello spettatore lo stesso stato d'animo della protagonista, trascinandolo nell'oblio del caos della paura e dell'icertezza.
Sono molti gli spunti di riflessione del film, ma in primo piano c'è sicuramente la spersonalizzazione del'era contemporanea che ci costringe ad indossare una maschera così da poterci affibiare ad una categoria socialmente riconoscibile. La ricerca d'identità di Mima è una ricerca universale, un percorso ad ostacoli dove è difficile arrivare alla meta, e che può inabissarci in una dimensione terrificante. D' altronde cos'è più semplice? Accettare di rinunciare alla propria essenza oppure impersonificare solo se stessi indipendentemente dal mondo che ci circonda??
Satoshi Kon già dal suo primo film dimostra di essere un attento conoscitore della mente umana e delle sue paure più profonte. Devo dire però che il finale mi ha lasciata un pò delusa, ma è un'opinione strettamente personale, per il resto Perfect Blue è un'opera che merita la massima attenzione!!
[Enrica Rosse]

2 feb 2013

Recensione: Another

Cult o bluff?? 


another

Another è un perfetto esempio di come stra-pubblicizzare un anime, che in fin dei conti non risulta essere all'altezza di come in realtà viene presentato.
La serie conta 12 episodi, e la storia narra di Koichi Sakakibara, ragazzino di 15 anni che si trasferisce nella 3° classe dell'istituto di un piccolo paese. Da subito si trova a dover affrontare l'omertà dei suoi compagni di classe che vogliono a tutti i costi tenerlo all'oscuro riguardo la misteriosa condizione della sua classe. A ciò si aggiunge l'altrettanto misteriosa figura di Mei Misaki, sua compagna, la cui Koichi pare sia l'unico nella classe capace di vederla. Proseguendo con le puntate si verrà a conoscenza della quanto mai bizzarra maledizione che affligge la classe 3° in cui, da un evento accaduto molti anni prima, i malcapitati studenti della classe sono destinati a morire a random. Questo perchè tra i componenti della classe si nasconde un 'morto', cioè un ragazzo che in realtà è già morto, ma non lo sa e continua la sua vita come se niente fosse, inconsapevole di essere lui stesso il fulcro della maledizione. Per evitare che la maledizione si inneschi i ragazzi della classe scelgono un 'capro' a cui affliggere tale ruolo (senza per forza azzeccare il vero 'morto'), e fare finta che non esista per tutto l'anno (ruolo che appunto quell'anno è toccato a Mei).

La parte grafica della serie è molto piacevole, gli accostamenti cromatici tutti a tinte scure sono molto evocative e ben si abbinano al genere horror-trhiller dell'anime.

Invece per quanto riguarda la storia in sè, molte cose mi hanno fatto storcere il naso, a partire dall'elaboratissimo schema della maledizione! Mi spiego: tutti i precedenti alunni della classe 3° dopo il diploma dimenticano la maledizione, e allora com'è possibile che i nuovi ragazzi la conoscano, se non gliela racconta nessuno? E poi tutta la sotoria che dopo la fine dell'anno il nome del ragazzo morto sparisca dal registro però appare nella foto di gruppo, ad un certo punto della 'spiegazione' della malediazione mi sono proprio persa... ma da quando in quà le maledizione sono così articolate?? o.O E poi è possibile che data il gran numero di morti che miete questa maledizione ogni anno, nessun 'adulto' sembra occuparsene, neache gli stessi insegnanti?
Anche per questi motivi ho trovato la narrazione poco scorrevole e in certi punti anche noiosa. Si riprende molto invece nella seconda parte in cui c'è più azione, e l'anime diventa anche un pò splatter. Il finale non mi è piaciuto per niente, è molto contraddittorio e mi è sembrato come se volessero fare un finale che deve per forza stupire, anche se è incoerente con tutto quello che è successo nelle puntate precedenti.
Come giudizio finale direi che è altalenante come anime, ci sono parti piene di tensionee anche molto interessanti,  e altre invece no, per finire un 'gradevole ma c'è di meglio'.
[Enrica Rosse]